Perché il Latte Materno e il Latte in Formula non sono la Stessa Cosa?

La formula è uguale al latte materno?

 

Molte persone, tra cui diversi professionisti della salute, sostengono che, da quando al latte artificiale sono stati apportati dei “miglioramenti” con l’aggiunta di alcuni ingredienti, non vi è più alcuna differenza tra latte materno e latte in formula. Tuttavia persistono importanti differenze biochimiche per cui nessuna formula si avvicina minimamente al latte materno. Se date un’occhiata all’elenco degli ingredienti di una qualsiasi formula, risulta evidente come il latte materno contenga molti più ingredienti e di gran lunga più importanti. Contiene cellule viventi, cellule staminali, globuli bianchi, fattori immunitari e anticorpi che non possono essere aggiunti al latte in formula. E questo solo per iniziare! Fra le altre cose, nell’elenco degli ingredienti della formula non figurano alcuni elementi indesiderati, come alluminio, arsenico e cadmio, che invece sono presenti a livelli inaccettabili.

 

La maggior parte delle persone ammette senza indugio che il latte vaccino in polvere ricostituito in acqua calda non è come il latte fresco, tuttavia molte persone hanno un bisogno emotivo di credere che l’alimentazione con il latte in formula sia uguale all’allattamento al seno.

 

La formula e il latte materno non sono affatto uguali, non sono nemmeno simili.

 

Per anni le case produttrici hanno cercato, con la pubblicità, di convincere genitori e operatori sanitari che le loro formule fossero come il latte materno. La foto 1 mostra una pubblicità del 1898 che recita, in francese, “Allattamento Artificiale”, usando la parola che in francese viene normalmente usata per l’allattamento al seno (allaitement). Subdolo, no?

 

Formula just like mother's milk?

Foto 1. I creatori di questa formula credevano che fosse esattamente come il latte materno. Davvero? Lo credevano davvero?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E cos’altro dice la pubblicità? “le seul lait stérilisé identique à celui de la femme”: l’unico latte sterilizzato identico a quello della donna!!! Per inciso, il latte materno non è mai sterile e contiene molti batteri diversi. Gli studi hanno dimostrato che vi si trovano normalmente centinaia di batteri, con ulteriori differenze interindividuali. Questo è importante e utile per il corretto sviluppo del microbioma (flora intestinale) del bambino e non qualcosa di cui preoccuparsi.

 

Esistono tanti annunci promozionali simili a questo. E, per farla breve, già all’inizio del XX secolo, il latte in formula veniva pubblicizzato come uguale al latte materno. Questo approccio fuorviante è da sempre essenziale per i produttori, perché altrimenti sarebbe difficile convincere le persone a usare il latte in formula, non solo nelle situazioni in cui potrebbe essere indicato dal punto di vista medico, ma anche nel modo massiccio e inutile in cui viene utilizzato oggi. Il concetto di latte in formula “uguale al latte materno” è persino diventato espressione della competizione tra i diversi marchi, che usano frasi come “più vicino che mai al latte materno”.

Guardate la prossima immagine.

 

Formula is not breastmilk

Foto 2. I latti artificiali sono continuamente migliorati, ma mai uguali al latte materno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Afferma che questo latte artificiale esiste dall’epoca della bis-bis-bis-bisnonna, presumibilmente per suggerire che questa azienda ha molta esperienza nel creare formule valide. L’annuncio elenca poi tutti i miglioramenti che sono stati apportati da allora. Ma questa pubblicità è degli anni ’90:

 

  • Prima che fossero aggiunti il DHA (acido docosaesaenoico) e l’AA (acido arachidonico), due composti da sempre presenti nel latte materno. Anche se non esistono evidenze che l’aggiunta di questi composti produca gli stessi effetti di quando vengono assunti naturalmente col latte materno, perché il semplice fatto di inserire roba nella formula non garantisce che funzioni allo stesso modo di come funziona nel latte materno.
  • Prima che il contenuto proteico del latte in formula fosse ridotto, a causa dell’evidenza che tale eccesso aumenta il rischio di obesità infantile. Tuttavia le formule contengono ancora troppe proteine rispetto a quelle assunte attraverso il latte materno e gli studi hanno convinto i produttori a ridurne la quantità, ma invece di dire “scusate, non lo sapevamo”, questi usano l’espediente della novità di aver ridotto la concentrazione proteica per esaltare l’eccellenza del loro prodotto.
  • Prima di aggiungere alla formula i tanto celebrati nucleotidi, la cui effettiva utilità, peraltro, non è ancora stata dimostrata. I nucleotidi sono sempre stati nel latte materno. Ricordo un incontro presso l’Hospital for Sick Children di Toronto in cui un pediatra, specialista in nutrizione infantile, parlava dell’importanza dei nucleotidi nelle formule e, alla domanda di un collega che chiedeva se i nucleotidi rappresentassero un’aggiunta realmente utile alla formula, ne sottolineava l’importanza rivoluzionaria. E perché oggi non sentiamo più parlare dei nucleotidi nel latte artificiale? Fondamentalmente, perché la rivoluzione è stata un flop.
  • Prima che fossero aggiunti alla formula gli oligosaccaridi, i famosi prebiotici con cui i produttori fanno tanti affari, da sempre presenti, anch’essi, nel latte materno.
  • Prima che fossero aggiunti i probiotici tanto apprezzati dalle madri, che, neanche a dirlo, esistono già nel latte materno.
  • Prima che fossero inventati i “latti artificiali speciali” formulati per problemi di rigurgito o “allergie”.

 

Cosa significa tutto questo? Significa che i latti in formula di fine ’800 e di fine 1’900, pubblicizzati come “uguali al latte materno”, sono stati “migliorati” da una serie di aggiunte. Significa che se tutti questi miglioramenti fossero stati così tanto importanti per la salute dei bambini, allora tutti coloro che hanno ricevuto “formule non migliorate” ai tempi della bis-bis-bis-bisnonna, avrebbero bevuto formule inadeguate, forse anche dannose.

 

E che dire delle decine, anzi forse delle centinaia di altri composti del latte materno che non sono stati aggiunti e probabilmente non potranno mai essere aggiunti? E di quelli ancora da scoprire? Il latte materno è un fluido vivo e complesso i cui ingredienti interagiscono tra loro, per garantire l’assorbimento di importanti elementi, aumentare la funzione immunitaria, ridurre le infiammazioni, riparare i danni cellulari e tanto altro ancora. E, man mano che si scoprono nuovi ingredienti, ci si rende conto che c’è ancora tanto da capire sulle loro interazioni. Per esempio, pare che tutti sappiano che il latte materno contiene anticorpi. Ma i fattori immunitari presenti sono anche di più. E interagiscono tra loro per proteggere il bambino dalle malattie.

 

Cominciamo col dire che il latte materno è unico, prodotto unicamente da quella madre per quello specifico bambino.

 

Proprio così, ogni madre produce latte diverso da qualsiasi altra madre. Questo perché, come ogni fluido biologico (per esempio il sangue), il latte varia da persona a persona e da un giorno all’altro e anche durante lo stesso giorno. Solo a titolo di esempio, è normale che il contenuto di sodio nel sangue possa variare anche ampiamente, fino al 15%, a seconda di quanto si è assetati, di quanto sodio era contenuto nel pranzo e di altri fattori ancora.

 

Sappiamo anche che il colostro, il primo latte, è molto diverso dal latte successivo, quello che siamo abituati a considerare il latte vero e proprio. Appare anche differente. Ma i produttori e anche molti medici ci dicono che la formula è adatta ai bambini anche nei primissimi giorni, peraltro in quantità che superano di gran lunga ciò che il bambino otterrebbe dal seno, laddove un sovrappiù non necessariamente è la scelta migliore. Eppure nessuno sembra voler mettere in discussione questa asserzione.

 

A parte i tanto decantati nucleotidi, che svolgono un ruolo marginale nella protezione del bambino dalle infezioni, le formule non contengono nessun altro fattore di protezione. Gli anticorpi sono soltanto uno dei tanti fattori immunitari presenti nel latte materno e assenti nei latti formulati. Il latte materno contiene la lattoferrina, talmente importante per l’immunità che i produttori fanno di tutto per cercare di scoprire come fare ad aggiungerla al loro prodotto. Il latte materno contiene anche i seguenti fattori immunitari: il lisozima (l’enzima che attacca i batteri e li uccide distruggendone le pareti), le mucine, la lactaderina, il fattore bifidus e tanti altri. E probabilmente molti altri devono ancora essere scoperti. Questi fattori immunitari non si limitano a star lì, ma interagiscono tra loro, lavorano insieme in splendida armonia come gli strumenti di una orchestra sinfonica, in reazione ai vari batteri, virus e funghi a cui è esposto il bambino. Si tratta di un’immunità mirata, un’immunità molto specifica verso l’ambiente in cui si trova il bambino, che ovviamente comprende quello della madre. Anche se i fattori immunitari venissero aggiunti ai latti formulati, non “coopererebbero” come fanno nel latte materno, non reagirebbero alle infezioni, perché è la madre, attraverso il suo latte, che produce questi fattori in risposta alle infezioni. Il latte materno è un fluido vivo e dinamico.

 

Il latte materno contiene alfa-lattoalbumina che, in presenza di grassi nello stomaco del bambino, viene trasformata in HAMLET, che non ha niente a che vedere con il principe di Danimarca, ma rappresenta l’alfa-lattoalbumina umana resa letale per le cellule tumorali, un complesso antitumorale ad ampio spettro.

 

Il latte materno varia da mattina a sera, di giorno in giorno, di settimana in settimana. In ragione di questo, non potrà mai essere duplicato da alcuna formula.

 

Inoltre il latte materno è pieno di fattori antinfiammatori che riducono la reazione infiammatoria del bambino. Oltre ai fattori antinfiammatori e all’enorme numero di batteri “buoni” nel tratto intestinale dei bambini allattati, il latte materno aiuta a prevenire l’infiammazione che si verifica a seguito della “battaglia” tra i fattori immunitari e i batteri o i virus, la quale può danneggiare i tessuti. In questo modo il latte materno abbassa anche il rischio di danno tissutale dell’intestino ed è probabilmente uno dei motivi per cui l’allattamento al seno dei prematuri riduce sensibilmente il rischio di incorrere nella grave condizione, potenzialmente pericolosa per la vita, della enterocolite necrotizzante.

 

Ci sono decine, se non centinaia di fattori immunitari e altri importanti componenti nel latte materno che non sono presenti nelle formule. Ne citiamo solo altri due. Uno è l’importante fattore immunitario scoperto piuttosto di recente e chiamato membrana dei globuli di grasso del latte. È eccezionale! E le aziende lavorano febbrilmente per inserirlo nel loro prodotto. Se ci riusciranno, ci bombarderanno con quanto sia importante questo fattore immunitario, sperando che non ricorderemo che tutte le formule precedenti non lo contenevano. E l’altro sono le cellule staminali! È sbalorditivo quanto potrebbero tornare utili le cellule staminali del latte materno nella medicina clinica.

 

Su un mio articolo del 1995 pubblicato da Scientific American, ho spiegato come l’allattamento protegge i bambini dalle infezioni e perché è importante tenere i bambini al seno quando la madre ha un’infezione, compresa la comune infezione per cui ricevo sempre mail: Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA). Sì, la madre malata protegge il suo bambino se continua ad allattare. Le foto seguenti, tratte dal mio articolo, mostrano come l’allattamento al seno protegge il bambino quando la madre ha un’infezione.

 

Exposing a breastfeeding mother to an infectious agent results in her milk containing antibodies to that microbe.

Foto 3. Quando una madre è esposta a un virus o a un batterio, cellule speciali, chiamate cellule M, adsorbono il batterio o il virus, inviano informazioni alle cellule che viaggiano verso il seno e iniziano ad aggiungere al latte materno anticorpi specifici contro il batterio o virus responsabile dell’infezione.

 

Breastfed babies are protected by breastmilk.

Foto 4. Nel latte vengono secreti anticorpi specifici, che proteggono il bambino dall’infezione stessa a cui è stata esposta la madre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altro argomento caldo dei nostri giorni è il microbioma con tutti i batteri che ne fanno parte, non solo quelli del tratto gastrointestinale. I neonati nutriti con formula e quelli allattati hanno batteri molto differenti nell’intestino e in altri distretti. Che cosa comporta questo? Il microbioma del bambino influisce:

 

  • sullo sviluppo, compreso quello neurologico e cognitivo,
  • sulla funzione immunitaria,
  • sulla protezione contro vari agenti patogeni,
  • sulla funzione digestiva,
  • sui livelli di stress,
  • e chissà su quanto altro ancora: abbiamo appena iniziato a esplorare che cosa può influenzare il microbioma.

 

Come suggerisce uno studio del 2014:

 

“Stiamo solo iniziando ad apprezzare i potenziali benefici per la salute che potrebbero derivare da questa novità nei settori diagnostici, preventivi e terapeutici. Nutriamo grandi aspettative in merito alle sorprese che può riservare il fatto di riconoscere che la nostra ricchezza microbica durante la prima infanzia è determinante per la salute in età adulta”.

 

Per quanto riguarda lo sviluppo del cervello, nel 2013 è stato pubblicato un interessante articolo. Gli autori hanno eseguito una risonanza magnetica (MRI) in bambini di età compresa tra 10 mesi e 4 anni e confrontato lo sviluppo della sostanza bianca del cervello nei neonati allattati e in quelli nutriti con formula, verificando anche se tale sviluppo fosse influenzato dalla durata dell’allattamento. Secondo i risultati, “I bambini allattati al seno mostravano un aumento dello sviluppo della sostanza bianca delle regioni cerebrali frontali e di associazione che maturano più tardi. Anche in molte altre regioni del cervello sono state trovate relazioni positive tra la microstruttura della materia bianca e la durata dell’allattamento, che sono anatomicamente coerenti con i miglioramenti osservati nelle misurazioni delle prestazioni cognitive e comportamentali. Mentre i meccanismi alla base di queste differenze strutturali rimangono poco chiari, i nostri risultati forniscono nuove conoscenze sui precoci vantaggi in termini di sviluppo associati all’allattamento al seno e supportano l’ipotesi che i costituenti del latte materno promuovano una crescita neurale sana e lo sviluppo della sostanza bianca”.

 

Nel latte in formula ci sono cose che non dovrebbero esserci?

 

Certamente, ecco una citazione da un articolo sull’alluminio nelle formule. Gli autori Shelle-Ann M. Burrel e Christopher Exley affermano: “C’è (ancora) troppo alluminio nelle formule per lattanti.” [BMC Pediatrics 2010; 10:63]. Questi autori non sono fissati con l’allattamento al seno. Nel loro articolo scrivono: “Le formule per neonati sono fondamentali per le esigenze nutrizionali dei bambini pretermine e a termine”. Bene, non sono d’accordo che le formule siano fondamentali per le esigenze nutrizionali dei neonati pretermine e a termine. È l’allattamento al seno a essere fondamentale, non il latte in formula. Ma gli autori continuano: “Sebbene sia noto da decenni che le formule per lattanti sono contaminate da quantità significative di alluminio, ci sono poche prove che i produttori tengano nella giusta considerazione questo problema. L’alluminio non è essenziale ed è collegato a stati morbosi. Esistono prove di tossicità immediata e ritardata nei neonati esposti all’alluminio e in particolare nei prematuri, quindi la nostra opinione è che ci sia ancora troppo alluminio negli alimenti per lattanti”.

 

Per coloro che amano i cibi esotici, in alcune occasioni sono stati trovati latti artificiali contenenti:

  • residui e larve di coleotteri,
  • pezzi di vetro,
  • trucioli di metallo,
  • melammina: a causa dell’adulterazione dolosa del latte che ha causato gravi malattie a molti bambini in Cina.

 

Gli uomini commettono errori?

 

Certo che lo fanno. E nel corso degli anni ci sono state decine di richiami di prodotto a causa di errori commessi nella fabbricazione. Ecco alcuni esempi:

 

Foto 5. Quando si commettono errori, può essere molto pericoloso per i bambini.

Foto 5. Quando si commettono errori, può essere molto pericoloso per i bambini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E l’arsenico nel latte in formula? Questa notizia, molto più recente della storia dei bambini in Israele, risale all’ottobre del 2017, e afferma che l’80% delle formule per bambini negli Stati Uniti contiene quantità misurabili di arsenico. E pure di cadmio, anch’esso fonte di preoccupazione.

 

E nel dicembre 2017, Lactalis ha ritirato i suoi prodotti a livello mondiale per via della salmonella.

 

Quindi? Il latte artificiale è come il latte materno?

 

Che incredibile affermazione! Chiunque dica una cosa del genere, o è completamente ignorante in biochimica del latte materno e del latte in formula e non sa di cosa parla, o semplicemente dice assurdità per ragioni politiche. La formula e il latte materno sono diversi, e hanno effetti molto diversi sul bambino e sulla madre. È inutile fingere che non sia così.

 

E queste diversità non fanno la differenza per il bambino o per la madre? Gli studi non dimostrano che esiste una differenza tra i bambini allattati al seno e quelli alimentati con latte artificiale. Cosa significa? Ecco la verità: non deve essere dimostrato che il normale e il fisiologico siano migliori dell’artificiale. L’alimentazione artificiale è un intervento e, in termini medici, è necessario dimostrare che un intervento sia sicuro e vantaggioso prima di poterlo raccomandare.

 

“Ma non tutte le donne possono allattare in modo esclusivo…”

 

In effetti, la maggior parte delle donne ai nostri giorni “non può allattare” perché è minata la loro capacità di farlo. Le pratiche ospedaliere relative al travaglio e al parto, la separazione delle madri dai bambini, l’introduzione precoce dei biberon e i consigli scadenti da parte degli operatori sanitari, messi insieme, portano all’impossibilità di allattare per tante donne, che restano deluse dall’esperienza dell’allattamento, quando dovrebbero dirigere il proprio disappunto verso il sistema medico. Se avessero avuto un parto normale e il corretto aiuto fin dall’inizio, la maggior parte di queste madri sarebbe riuscita perfettamente ad allattare.

 

Per queste ragioni l’allattamento è considerato difficile, faticoso e doloroso, quando invece non dovrebbe esserlo. Quando l’allattamento funziona come dovrebbe, diventa facile, rilassante e indolore.

 

E le donne che non possono allattare a causa di infezioni o altre malattie? Alle madri viene spesso detto questo e molti dottori pensano di far loro un favore dando una scusa per interrompere l’allattamento. Troppo spesso i medici ritengono che l’allattamento sia un peso che le donne non vedono l’ora di sentirsi dire di non dover portare. Quasi mai le madri hanno bisogno di smettere di allattare per queste ragioni e, se avessero il giusto aiuto e incoraggiamento dai medici, non troverebbero pesante l’allattamento.

 

In verità, miei cari dottori, la maggior parte delle donne vuole allattare e spesso gli viene impedito da informazioni errate sull’allattamento, sulle malattie o sui farmaci. Quasi mai queste sono ragioni valide per interrompere l’allattamento: l’HIV, ad esempio, non è più motivo per non allattare, così come molte altre infezioni virali o batteriche. Dover fare un intervento chirurgico non è un motivo per sospendere o addirittura interrompere l’allattamento. E per quanto riguarda i farmaci, solo raramente sono incompatibili con l’allattamento e spesso, quand’anche lo fossero, è possibile suggerirne dei sostituti altrettanto efficaci e compatibili.

 

Ma è anche vero che, al di là del fatto di avere un travaglio e un parto perfetti e di ricevere un supporto perfetto immediatamente dopo la nascita e un sostegno continuo nel post partum, esiste ancora una piccola percentuale di donne che non possono portare avanti l’allattamento esclusivo. E non tutte le malattie permettono alla donna di allattare e non tutti i farmaci assunti dalla madre sono sicuri per il bambino. E alcune malattie dei bambini non permettono loro di essere allattati, di solito rari errori innati del metabolismo come la galattosemia con livelli enzimatici molto bassi.

 

Ma la maggior parte delle madri e dei bambini potrebbero evitare di usare la formula, se si sviluppasse un sistema diffuso di banche per il latte materno, in modo che ogni madre che ne avesse bisogno, potesse usufruirne. Ogni ospedale dovrebbe avere una banca del latte materno proprio come hanno le banche del sangue. Non è poi così irrealistico. Se avessimo detto la stessa cosa nel 1917 sulle banche del sangue, sarebbe sembrato altrettanto irrealistico avere sangue a disposizione di tutti coloro che ne avevano bisogno. Quindi la questione è considerare una priorità il latte materno anziché la formula e comprendere quanto siano effettivamente diversi.

 

Quando si parla di donne che “non possono” allattare, spesso non viene menzionato quanto poco si è fatto per aiutarle e per aumentare la loro produzione. Se una mamma integra con aggiunte, dovrebbe avere chiare tutte le opzioni disponibili (non solo latte in polvere, ma latte materno da banca del latte e latte materno donato) per poter fare una scelta informata. Inoltre, se si integra in un modo da non interferire con l’allattamento, ovvero con un dispositivo per l’alimentazione supplementare, la madre di fatto continua ad allattare, può proseguire l’allattamento anche durante l’integrazione e quando il bambino inizia a mangiare cibi solidi, fino a raggiungere il punto in cui può interrompere l’integrazione e mantenere l’allattamento al seno e l’alimentazione solida, come si farebbe con qualsiasi altro bambino allattato.

 

E ancora una cosa, l’ultima, ma certamente non meno importante. L’atto dell’allattamento al seno è diverso dall’allattamento artificiale. L’allattamento è una stretta relazione intima, fisica ed emotiva tra due persone innamorate. E per questo, non ne serve chissà quanto.

 

A questo link, è possibile visionare un cortometraggio interessante sulla peculiarità del latte materno.

 

Hai bisogno di aiuto per l’allattamento? Prendi un appuntamento presso la nostra clinica.

Copyright: Jack Newman, MD, FRCPC, Andrea Polokova, 2017, 2018, 2019

Translated from the English original by Isabella Reina